Stufe A Pellet Mirti
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Stufe A Pellet Mirti
Nell’evoluzione degli impianti di riscaldamento, ecco che non poteva mancare anche una “modifica” al legno tramite l’avvento del pellet ed è qui che le Stufe A Pellet Mirti sono le protagoniste.Immesse sul mercato da diversi decenni, le Stufe A Pellet Mirti, hanno suscitato immediatamente un forte interesse per quanto riguarda proprio gli ambienti molto grandi. Essi sono stati preferiti nei locali centralizzato, come i condomini, e rappresentavano anche un forte investimento economico.Come tutte le nuove invenzioni, specialmente quelle che sono tecnologiche, hanno avuto sempre dei prezzi molto alti da principio, oggi invece le troviamo ad un costo pari o addirittura minore confrontate con le stufe a legna.Ci sono indubbi vantaggi che si hanno con le Stufe A Pellet Mirti come:- Risparmio energetico- Meno costo del combustibile- Alto rendimento calorifero- Meno sporcizia- Inquinamento bassissimo- Possibili detrazioni stataleLeggendo l’elenco sicuramente vi state già appassionando o interessando alle Stufe A Pellet Mirti, ma comunque occorre anche conoscere come essere funzionano, quali ci sono gli svantaggi, perché anch’esse ne hanno, paragonandoli ai vantaggi e poi riuscendo a confrontarle al nuovo impianto.Se notiamo una statistica di soddisfazione, proprio dei clienti, partendo dai condomini ai piccoli consumatori privati, si ha il 95% di soggetti che ne sono rimasti entusiasti. Il 5% rimanente, di soddisfazione media, potrebbe essere riconducibile solo agli utenti che avevano alte aspettative oppure semplicemente che non hanno mai eseguito un cappotto termico.Se poi si parla di confronti con il risparmio energetico, sempre secondo le statiche, si è avuta una percentuale del 100%. Una cifra mai raggiunta con nessun’altra tipologia di riscaldamento. Infatti, anche in base ai nuovi metodi di impianto di riscaldamento che sono poi stati effettuati in modo personalizzato sui molteplici usi delle Stufe A Pellet Mirti, ecco che si sono evidenziati un aumento degli utenti che si sono rivolti a questo combustibile.Cos’è il pellet? Tutto parte proprio da questo combustibile. La sua forma è quella di “chicchi” di legno, ma non è esattamente così. Esso si presenta sotto forma di chicchi dalla forma allungata e cilindrica, dove si nota che si tratta di legno che è stato “impastato” e poi bloccato, per avere questo aspetto, con dei collanti che sono naturali. Esso viene prodotto da stabilimenti adibiti alla sua costruzione. Oggi, il consumatore, può avere anche un macchinario per la produzione in casa, di piccole dimensioni e per nulla inquinante che funziona tramite alimentazione elettrica.Il processo di “compattamento” del pellet permette di lavorare ogni singolo scarto di legna, partendo dalla segatura fino a “elementi” più duri che comunque sono totalmente resi in poltiglia e quindi poi rilavorata. Il pellet permette di riciclare tutto quello che, fino a qualche anno fa, veniva totalmente incenerito, in appositi stabilimenti, producendo inquinamento. Questo ci indica che oggi, tutto il legno di scarto, viene lavorato per la produzione del pellet, portando ad avere un buon recupero e una diminuzione ambientale.In che modo è possibile che esso sia meno inquinante se comunque gli scarti del legno veniva inceneriti? Prima si andava a bruciare tutti gli scarti, senza selezionarli. Esso potevano contenere anche elementi chimici o solventi. Oggi invece, tramite la lavorazione del pellet, questi elementi vengono eliminati e la compressione del prodotto avviene solo usando materiali che sono sempre naturali.Essendo un prodotto totalmente riciclato, si ha una diminuzione dei prezzi per il suo acquisto. Esse vengono poi vendute in sacchette da 15 chili, che possono avere un alto rendimento confrontato perfino ai consumi che si ha del gas metano, che è quello che ha una spesa molto bassa.Stufe A Pellet Mirti, meno combustibile, ma alto rendimento
Una stufa a legno tende a “divorare” il legno portando sempre un buon calore. Per riuscire ad avere una temperatura uniforme si deve sempre mantenere inalterata la fiamma e quindi il legno deve essere continuamente fornito all’interno della struttura.Allo stesso modo, parlando di stufe che sono anche meno “sporche”, perché il legno tende ad essere molto sporco con la produzione di fuliggine, carbone e cenere, con le stufe o caldaie a gas, la situazione non migliora. Infatti, si deve avere un luogo che sia adatto alla loro collocazione, ma si ha comunque una buona assorbenza di combustibile.Basta fare un piccolo paragone con i consumi attuali e con quelli che sono dichiarati anche sul manuale d’uso. Se comunque non vi fidate, cosa normale, basta semplicemente che acquistate e proviate queste Stufe A Pellet Mirti perché sono realmente ottimali.Il pellet, quando brucia, riesce a dare un rendimento calorifero che è superiore di 3 volte la combustione del gas e di 5 volte superiore a quello del legno. Praticamente, in un esempio sciocco ma facilmente comprensibile, ecco che avendo una stufa a pellet e come avere 5 caminetti sempre accesi. Vi iniziate a rendere conto di quanto sia utile?I chicchi vengono poi dispensanti, in modo automatico, da un motore interno. Tutte le Stufe A Pellet Mirti hanno un serbatoio che deve essere pieno di pellet. Il motore interno selezione la quantità di combustibile utile alla regolazione che avete deciso, perché potete decidere voi la temperatura tramite un display digitale.Questo vi porta già ad avere un alto rendimento calorifero e potete poi decidere quale sia la velocità, potenza e combustibile utile ai vostri ambienti domestici proprio una volta che avete preso “confidenza” con le Stufe A Pellet Mirti.Per quanto riguarda il risparmio energetico o di combustibile, che dir si voglia, già di per sé il pellet è un combustibile a basso costo, ma se volete aumentare tale elemento allora decidete voi la temperatura.In inverno ci possono essere delle giornate calde, altre che sono molto fredde, ma in linea generale se volete avere delle temperature che sono di pochi gradi superiori all’esterno, potete semplicemente digitare la potenza che vi interessa. Infatti, tramite un comodo display elettronico, basta che premete qualche pulsante che ecco fatto. Se pensate che nelle caldaie “classiche” tale operazione è impossibile o molto limitata e che spesso viene eseguita dal tecnico, si ha anche una maggiore comodità.Usando al meglio la gestione delle temperature, allora avrete un risparmio altissimo unito ad un maggiore controllo, con le Stufe A Pellet Mirti.Stufe A Pellet Mirti e meno sporcizia
Stanchi di ingaggiare una lotta senza speranza con caminetti che si sporcano continuamente o anche con stufe a legna piene di cenere e polvere? Basta con i residui di legno, corteccia e segatura che giurano sempre per casa? Passate alle Stufe A Pellet Mirti.Le Stufe A Pellet Mirti provocano una combustione che è molto pulita. Infatti, i residui di cenere sono polveri sottilissime, ricchi di minerali e nutrienti, utile anche come concime drenante per diverse piante, vengono raccolte in un cassetto interno, collocato sotto al braciere. La sua combustione è comunque molto alta. Infatti, per 1 chilo di pellet, si produce circa 60 milligrammi di polveri nel braciere. Questo si che è un vero e proprio affarone in “pulizia”. Il pellet non produce scarti o via dicendo. Una volta che avete riempito il serbatoio non avrete ne polveri, cortecce, segatura e insettini vari che girano per casa, come spesso capita con il legno.Oltre a questo, le condutture dei fumi di scarico, cioè le canne fumarie, richiedono una pulizia una volta all’anno, sempre perché la fuliggine è molto poca e quindi non offre una ostruzione ampia. Mentre nei caminetti e nelle stufe a legna, la pulizia delle canne fumarie, deve essere più sovente perché le ceneri e le fuliggini della legna sono voluminose.La camera del braciere, dove si sviluppa la fiamma pilota, deve essere pulita, come tutto quello dove ci sono delle combustioni, ma come? Se non temete di sporcarvi, una volta alla settimana, potete pulire con un semplice pennellino o una spazzola da camino. Se non volete sporcarvi un aspiracenere toglie ogni singolo granello di polvere interna.Stufe A Pellet Mirti, mancanza di pulizia, cosa succede?
Nonostante le pulizie sono sporadiche, questo non vuol dire che esse non si devono eseguire. Alle fine le Stufe A Pellet Mirti sono comunque delle strutture di riscaldamento che devono essere pulite, una volta tantum.Cosa capita quando la si lascia sporca? Si potrebbe avere un eccessivo deposito di ceneri all’interno del cassetto adibito a questo compito. Esse possono volare all’interno della camera di bruciatura e quindi soffocare la fiamma pilota che non si sviluppa. In questo modo essa andrà il blocco di sicurezza e spegnimento automatico perché c’è stata una anomalia nel momento dell’accensione.In secondo luogo ci sarà una diminuzione di ossigeno e quindi una fiamma pilota molto bassa, dalla colorazione strana o comunque che non si accende e sviluppa in modo adeguato, che è un problema di ostruzioni delle canne fumarie o della conduttura di “ossigenazione”.Le Stufe A Pellet Mirti hanno una “presa di aria” che rende possibile una corretta introduzione di aria per alimentare la camera di combustione. Infatti, anche nel manuale d’uso c’è scritto che le Stufe A Pellet Mirti devono essere allontanate dalla parete, per permettere comunque una buona “respirazione”, e non si posizionare eventuali ostacoli proprio all’altezza di queste prese di aria.Strani oli che gocciolano dalle tubature, cosa sono?
Dalle tubature di dispersione dei fumi di combustione, all’altezza delle “guarnizioni” o congiunture, si iniziano a notare dei “gocciolii” di olio oppure anche un colare di una serie di elementi oleosi sporchi? Cosa sono? Ci si deve preoccupare? Da quando li avete notati le vostre Stufe A Pellet Mirti non funzionano più bene?C’è da preoccuparsi, questo sì, ma non per la sporcizia che si sta evidenziando sulle condutture e che comunque è realmente oleoso e molto sporco, ma perché state usando un pellet che non è adatto alla vostra stufa.Infatti, la scarsa qualità del pellet, spesso di importazione, non rispetta i parametri di qualità che compromettono il funzionamento della combustione. Praticamente si ha a che fare con un pellet di scarsa qualità, con una poltiglia che sarà compromessa anche da elementi che non sono stati puliti, magari si ha una presenza maggiore di oli e solventi che mantengono la forma del pellet e sono anche difficili da bruciare. Tutto questo porta come risultato una sorta di “sanguinamento” delle condutture che, non potendo “rendere” gassosi questi elementi oleosi molto densi, ecco che essi colano al suo interno e poi fuoriescono dalle guarnizioni.Quando si usa del pellet di scarsa qualità si rischia di usurare molto le Stufe A Pellet Mirti. Esse “faticano” nello sviluppare la fiamma e quest’ultima ha difficoltà a bruciare totalmente il pellet. Nel continuo utilizzarla, cioè nel giro di qualche mese, questi elementi oleosi si introducono anche in altre parti strutturali delle Stufe A Pellet Mirti con il risultato di avere un danno molto grave.Sintetizzando possiamo dire che, usando del pellet simile, le vostre Stufe A Pellet Mirti invece di durare 20 anni, si rompono in un massimo di 2 anni. La soluzione è quella di eliminare il pellet che si sta usando, chiamare un tecnico per una buona pulizia e revisione e poi usare del pellet di buona qualità. In alternativa, se non ci sono dei danni gravi alle Stufe A Pellet Mirti, allora potete semplicemente sostituire immediatamente il combustibile.Stufe A Pellet Mirti e umidità
Le Stufe A Pellet Mirti non subiscono l’umidità, sono molto resistenti alla condensa, ma non il pellet stesso. Infatti, trattandosi di un materiale compresso e lavorato, esso tende ad accumulare umidità con il risultato di disfarsi e tornare segatura.La segatura di pellet non può essere introdotta all’interno del serbatoio perché la blocca. Una volta che il pellet si sfarina diventa inutilizzabile. Quindi cercate di avere un luogo riparato e asciutto. Inoltre, quando state per spegnere la stufa a pellet, perché arriva la bella e calda stagione, allora dovete eliminare il combustibile che è rimasto all’interno, che potrebbe anche stazionare nel motore che lo rilascia. Come fare?Semplicissimo, accendete la stufa e aspettate che si consumi il pellet internamente, sia nel serbatoio che nel motore interno. La stufa, quando si svuota e non ha più combustibile da dispensare, semplicemente si spegne in automatico e quindi porta ad avere un esaurimento totale senza sforzi e senza smontaggi.FORSE NON TUTTI SANNO CHE…
La stufa a pellet è un apparecchio simile alla stufa a legna, adibita al riscaldamento di ogni tipo di ambiente, che utilizza come combustibile solido il pellet. È considerato un prodotto ecologico poiché per ottenere il pellet vengono di norma utilizzati gli scarti di lavorazione del legno. In altri termini non sarebbe quindi necessario l’abbattimento di nuovi alberi per la produzione del pellet nel caso in cui il consumo non superi la quantità di scarti di lavorazione del legno.
Le differenze principali rispetto alla stufa a legna sono le seguenti:
- necessita di un collegamento alla rete elettrica come un comune elettrodomestico;
- funziona in maniera automatica, accendendosi tramite una resistenza elettrica e ha un’autonomia di funzionamento in base alla capacità del proprio serbatoio di pellet;
- ha una canna fumaria di misure ridotte (diametro da 80 mm a 100 mm);
- funziona a tiraggio forzato cioè una ventola situata all’interno della stufa provvede a estrarre verso la canna fumaria i fumi o residui di combustione prodotti dalla combustione stessa.
- è di facile manutenzione eliminando il trasferimento del combustibile dalla legnaia all’abitazione e perché, se installata correttamente, non ha fuoriuscite di fumo all’interno dell’ambiente di utilizzo in quanto lavora in depressione. Sono ora in produzione anche delle stufe a pellet completamente ermetiche rispetto all’ambiente di installazione: prelevano l’aria direttamente dall’esterno e non dal locale dove sono situate, utilizzabili nelle moderne case passive dove è fondamentale l’isolamento termico verso l’ambiente esterno.
- se è una stufa canalizzata, i muri degli altri ambienti ove non sia presente la stufa, sono dotati di una o più bocchette per l’uscita dell’aria calda. Questo sistema è utile per riscaldare tutti i locali senza dover impiegare altri sistemi poiché possono aumentare i consumi dell’energia elettrica, come in una casa grande.
- La struttura è simile a una stufa tradizionale e ha un vano o serbatoio, di solito con carica dall’alto, che contiene il pellet da bruciare. Esso può avere una capienza che parte da quindici e può arrivare fino a sessanta o più chilogrammi a seconda del modello di stufa. All’interno vi è una vite infinita o coclea che trascina il pellet dal serbatoio all’interno del braciere dove il combustibile viene bruciato grazie alla presenza di una resistenza elettrica che, diventando incandescente nella fase di avvio, innesca la fiamma.
Il calore prodotto viene diffuso nell’ambiente sia per convezione naturale sia ad aria forzata con una o più ventole che contribuiscono a distribuire l’aria calda negli ambienti attigui. In alcuni modelli è anche possibile incanalare l’aria calda in piccole condotte e posizionare una o più bocchette per canalizzare il calore in altri vani. I modelli più recenti sono dotati di un cronotermostato che permette di programmare orari di accensione e spegnimento in automatico, la velocità della ventola per l’aria calda forzata e i gradi di temperatura desiderati. Il calore prodotto è misurato in kilowattora (kWh) (un kilowattora corrisponde a 859,8 kcal o 3,6 MJ). La potenza di ogni singolo modello (misurata in kilowatt) è commisurata in base alla dimensione della stufa, alla quantità di pellet bruciato, alla regolazione impostata dall’utente. Anche il tipo di pellet utilizzato può incidere sulla resa calorica della stufa.
Lo scarico dei fumi derivanti dalla combustione avviene con un tubo di diametro variabile anch’esso a seconda del modello, da 8 a 10 cm di diametro. La tubazione deve essere in materiale resistente alle temperature di esercizio, agli acidi e alle eventuali condense prodotte dalla combustione, in Italia secondo le norme UNI si prescrive l’acciaio AISI 316.
La stufa necessita di una pulizia ordinaria del braciere e del cassetto cenere (se presente) da effettuare con frequenza variabile a seconda dell’utilizzo in termini di tempi di funzionamento e di potenza impostata e del tipo di pellet impiegato, la pulizia va fatta con l’aspiracenere, la pulizia del vetro della stufa dai residui di cenere, richiede prodotto speciale adatto a tale vetro; inoltre richiede pulizia più approfondito almeno una volta all’anno, ma anche più spesso in base al modello e all’utilizzo. Potrebbe essere necessario l’intervento di un tecnico per questa operazione.
Esistono stufe a pellet ricoperte di ceramica o rivestite in acciaio. La ceramica non scotta e mantiene a lungo il calore, mentre l’acciaio può raggiungere temperature elevate ma si raffredda molto più in fretta. Esistono altresì modelli di stufe a pellet dedicati al riscaldamento dell’acqua per i radiatori. In tali prodotti sono presenti all’interno scambiatori di calore in cui è presente l’acqua che una volta riscaldata circolerà nell’impianto dei termosifoni. È inoltre possibile far coesistere questo tipo di stufa e un’altra fonte di calore (es. una calderina a gas) in modo che funzionino alternativamente.
Una bocchetta per l’uscita dell’aria di una stufa a pellet canalizzata
La normativa di riferimento per l’installazione delle stufe a legna e pellet in Italia è la UNI 10683 rev. 2012.
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