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Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano
In inverno capita sempre qualche problema con gli impianti di riscaldamento e il Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano è studiato direttamente per questo elettrodomestico ecosostenibile.
Ci sono diversi motivi per cui è importante avere un Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano. Non solo per risolvere dei problemi che interessano malfunzionamenti di vario genere, ma anche per avere delle manutenzioni che fanno bene al meccanismo interno.
Spesso coloro che si trovano a dover gestire per la prima volta una stufa a pellet non si rendono conto di quante sono le cure di cui essa a bisogno. La pulizia è l’elemento principale che consente di avere una fiamma e un rendimento termico eccezionale.
Ovviamente ci sono tanti piccoli problemi comuni che si possono risolvere con poco, ma è necessario che ci sia un tecnico specializzato. Vedete questa è un elettrodomestico a tutti gli effetti, che funziona con energia elettrica. Ci possono essere dei problemi all’interno del cablaggio oppure nella parte dove si effettua la combustione. Perfino la fiamma rischia di avere delle anomalie e questo vuol dire non far funzionare l’intero sistema.
Diciamo che in inverno è possibile che ci siano i danni peggiori dove poi l’impianto di riscaldamento non funziona assolutamente per un utilizzo continuativo durante il giorno o per le temperature altalenanti. Per fortuna grazie a questo servizio di pronto intervento i cittadini possono contare sempre su dei professionisti che giungono presso il proprio domicilio e rimettano in funzione l’impianto a pellet.
Stufa a pellet in allarme, perché?
A differenza di tutte le altre caldaie e stufe, vediamo che il modello a pellet ha un sistema di sicurezza che scatta in breve tempo. Essa è un elettrodomestico a tutti gli effetti, nel senso che per accendersi e funzionare richiede energia elettrica che poi dispensa nei suoi tanti programmi.
Quando va via l’energia elettrica per colpa di un blackout, essa non si riesce a spegnere. Infatti la fiamma continua bruciare, come se fosse una lingua di fuoco, nel tentativo di bruciare gli ultimi chicchi di pellet che sono nel braciere, ma che non si bruciano interamente. Una volta che l’aria è terminata all’interno della camera di bruciatura, ecco che la fiamma si spegne per carenza di ossigeno.
Mentre se si spegne la stufa in modo “normale” con il collegamento elettrico, vediamo che la fiamma è molto più direzionata, c’è un forte ricambio di aria, il pellet si consuma interamente e non ci sono problemi di alcun genere, anzi il calore che c’è all’interno viene utilizzato interamente per raffreddare questo impianto.
Però quando l’energia elettrica va via e torna, quando ci si impiega tanto tempo per accendere la fiamma, in caso ci sono degli sbalzi di tensione oppure manca il pellet internamente, ecco che c’è un allarme sonoro che scatta e che poi spegne in automatico questo impianto di riscaldamento. come mai capita? Qualsiasi anomalia sia notata dai sensori o dal funzionamento, diventa un campanello di pericolo. C’è il rischio che ci sia un cortocircuito, si potrebbero avere delle fiamme che fuoriescono e brucino il cablaggio elettrico oppure il pellet non viene ricevuto in modo adeguato. Perfino la mancanza di ricambio di aria oppure il ristagno e ritorno dei fumi all’interno della canna fumaria, nella camera di bruciatura, porta ad avere comunque delle anomalie nel sistema.
Diciamo che l’allarme e lo spegnimento automatico avviene per tutelare la stufa a pellet.
Molte volte, quando si ha una buona cura, pulizia e manutenzione di questa struttura, una volta che scatta l’allarme e poi essa si raffredda, si potrà poi accenderla nuovamente senza problemi.
Altre volte capita che sia necessario chiamare un Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano perché l’allarme è scattato per un problema serio che non si riesce a risolvere. In questo caso è necessario che il tecnico operi un qualche controllo e svolga un Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano su dei danni che riesce a capire quali siano. Solo in questo modo si potrà accendere nuovamente la stufa.
Stufa a pellet non si accende, pronto intervento
Quali sono i motivi per cui la stufa a pellet non si accende? Le cause scatenanti questo problema sono diverse, non ci sono solo anomalie di malfunzionamento da sbalzi di tensione o blackout. I problemi più comuni per la mancanza accensione sono:
- Ceneri nel cassetto di combustione
- Nessun ricambio di aria
- Presa d’aria otturata
- Canne fumarie occluse
- Valvola aspira-fumo ostruita
- Resistenza bruciata
- Cortocircuito nel cablaggio interno
Sono tutti problemi che compromettono la funzionalità della caldaia. Intanto nono si accende, ma se non si trova il problema in breve tempo, si rischia di avere poi dei problemi di eventuali ossidazioni oppure reazioni chimiche interne, che la rompono totalmente.
C’è da dire che è possibile che compaiano delle sigle o codici d’errore che possano aiutarvi a capire dove sta il vero problema. Magari consultando la sigla e il manuale d’uso avrete la possibilità di capire che ci sono problemi nell’aspiratore del fumo oppure nella resistenza interna. Altre volte invece troviamo la dicitura: contattare un tecnico.
Però dobbiamo dire che la consultazione di questo tipo di manuale e delle sigle permette di avere dei chiarimenti su come ci si deve comportare.
Ad ogni modo quando la caldaia non si accende oppure non si accende più dopo che è scattato l’allarme, non potete fare molto se non chiamare un Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano. Questi professionisti arriveranno rapidamente nel vostro domicilio per valutare quali sono le condizioni dell’impianto di riscaldamento e cercare di risolvere il problema il prima possibile. Se poi ci sono dei pezzi di ricambio che sono bruciati e si devono sostituire, avrete comunque una stima di quanto sia la spesa e in quanto tempo si potrà rimettere in funzione la stufa.
Perché la fiamma nella stufa a pellet si spegne?
C’è un grande punto interrogativo che vi affligge riguardo alla vostra stufa a pellet: ma perché prima si accende la fiamma e dopo poco si spegne? Anche questo è un problema molto comune con cui si scontrano i nuovi clienti, cioè coloro che hanno comprato, per la prima volta, questo elettrodomestico.
In realtà è un problema che è molto semplice da risolvere, ma dove si deve prestare attenzione alle pulizie che sono fondamentali, anzi indispensabili in questo impianto di riscaldamento.
Ad ogni modo la fiamma si potrebbe accendere in modo normale, ma dopo pochi minuti, se non addirittura dopo pochi secondi, essa diventa piccola e si spegne mandando in allarme la stufa.
Di solito capita questo problema quando purtroppo ci sono tante fuliggini all’interno della canna fumaria oppure della valvola aspira-fumo, che sono poi quegli elementi che permettono di avere il ricambio di aria all’interno della camera di bruciatura. La fiamma si spegne semplicemente perché non ha ossigeno e quando non c’è aria non può avvenire la combustione.
Un problema che sembra quasi assurdo nella sua semplicità, ma che in realtà è quella che danneggia molto la stufa a pellet. Infatti per arrivare a sviluppare la fiamma, per dirigerla e per fornire il pellet necessario si sono messi in funzioni tutti i componenti e i programmi interni azionati dall’energia elettrica. Quando poi la fiamma si spegne, perché non si riesce a cambiare l’aria interna, ecco che la struttura va in allarme e deve operare degli spegnimenti forzati che di certo non le fanno bene.
Il motivo per cui essa si potrà riaccendere è semplicemente perché pulendo la camera di bruciatura, andrete ad aprire lo sportello, questo vuol dire che entra aria, aria che servirà per far bruciare la fiamma. Solo che quando essa si consuma, ecco che nuovamente la fiamma si spegne.
Siccome il problema potrebbe essere interno, cioè nelle canne fumarie o nella valvola aspira-fumo, è necessario chiamare un Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano per fare doppie pulizie. Diciamo che per quanto riguarda la pulizia nelle canne fumarie si devono avere forti aspiratori da inserire all’interno. Dispositivi professionali che solo i tecnici possono avere.
Mentre per arrivare nell’aspira-fumo, il tecnico che è stato chiamato in Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano, deve smontare una parte interna per arrivare, con la pompa dell’aspiracenere, appunto nella valvola. Il lavoro richiede qualche ora, ma vi assicura un’accensione della fiamma. Una volta pulita per intero la stufa ecco che si avrà un ricambio di aria interno e di conseguenza non soffrirete più di alcuno spegnimento.
Ad ogni modo avendo un professionista che cerca e valuta la situazione, è possibile che dia un controllo addirittura all’interno della presa d’aria in modo da avere la sicurezza di un valido ricambio di aria all’interno.
Codice d’errore, quando si chiede la presenza di un tecnico
Prima abbiamo accennato che esistono dei codici d’errore che compaiono sul display di questa stufa perché è un elettrodomestico che funziona con l’energia elettrica. I codici possono essere:
- Sigle
- Scritte
- Sequenza di accensione di lucette
- Luce che si accende a intermittenza
- Luci di diverso colore
Essendoci tante diversità di stufe a pellet è normale che i codici d’errore sono diversi. Per questo si consiglia di non buttare mai via il manuale d’uso, nemmeno trascorsi i 15 anni, specialmente se questo elettrodomestico è ancora funzionante.
Nel manuale d’uso ci sono dei problemi di riferimento. Alcuni prendono in considerazione i malfunzionamenti che abbiamo già elencato come l’ostruzione dei fumi oppure quello di avere delle difficoltà nel cablaggio elettrico. Però è interessante vedere che ritroviamo perfino delle richieste di revisione dopo aver trascorso varie ore di lavoro.
Praticamente la stufa, dopo 900 ore di utilizzo, che essa calcola poiché ha un programma interno completo di orario, richiede una pulizia, manutenzione o revisione. Quindi scatta un codice d’errore dove nel manuale c’è la spiegazione e la richiesta del tecnico.
Un altro codice che potrebbe comparire è quello dove c’è il blocco dei fumi oppure la mancanza di areazione per ostruzioni nelle prese d’aria. Diciamo che siccome i problemi sono tanti e diversi, la consultazione diventa obbligatoria.
Per fortuna troviamo una buona disponibilità da parte dei centralini e rivenditori autorizzati nella vendita di Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano oltre a poter scaricare il manuale d’uso da internet.
Resistenza “fusa” cosa capita nella stufa a pellet?
Come si sviluppa la fiamma all’interno di una stufa a pellet? Il meccanismo è diverso da quello che si trova in una calda a gas. La fiamma si sviluppa attraverso ad una “resistenza” interna che si attiva con il passaggio di energia elettrica. Essa diventa incandescente, davvero rovente, arrivando sopra i 100 gradi. Tutto questo calore viene poi passato sul pellet che ricade all’interno di un cassetto di accoglienza del pellet che deve bruciare.
Quando il pellet inizia a subire il calore, immancabilmente rilascia qualche scintilla e poi ecco che compare la fiamma. Essa si sviluppa in modo vigoroso fino a bruciare interamente il pellet che è stato depositato all’interno del cassetto. Dopo che ha bruciato “l’eccesso”, il motorino che dispensa il pellet all’interno continuerà a rilasciare i chicchi nel bruciatore per riuscire a stabilizzare la fiamma.
Senza che ci sia la resistenza non è possibile sviluppare alcuna fiamma, però, dopo qualche anno, non è escluso che proprio la resistenza si fonda su sé stessa. Nel senso che il calore eccessivo porta ad avere appunto un cortocircuito che non permette di avere più alcuna funzionalità.
Considerate che di media la resistenza, in 15 anni, si brucia due volte, ma questo solo quando c’è una grande attenzione alle manutenzioni e alle revisioni. Se non si effettuano pulizie oppure revisioni, insomma se non ci sono manutenzioni, c’è il rischio di avere più volte questo cortocircuito.
Il problema è che non ci sono indizi per capire che essa si sta danneggiando, anche perché per colpa della bassa tensione è possibile che si bruci. Ecco che quindi l’uso di un Pronto Intervento Stufe a Pellet Quartiere Africano diventa indispensabile per avere la sostituzione immediatamente.
Per fortuna è un intervento che si risolve in pochi minuti e i tecnici specializzati hanno sempre delle resistenze che si adattano ai diversi modelli di stufe a pellet in modo da apportare il giusto intervento per i propri clienti.
FORSE NON TUTTI SANNO CHE…
La stufa a pellet è un apparecchio simile alla stufa a legna, adibita al riscaldamento di ogni tipo di ambiente, che utilizza come combustibile solido il pellet. È considerato un prodotto ecologico poiché per ottenere il pellet vengono di norma utilizzati gli scarti di lavorazione del legno. In altri termini non sarebbe quindi necessario l’abbattimento di nuovi alberi per la produzione del pellet nel caso in cui il consumo non superi la quantità di scarti di lavorazione del legno.
Le differenze principali rispetto alla stufa a legna sono le seguenti:
- necessita di un collegamento alla rete elettrica come un comune elettrodomestico;
- funziona in maniera automatica, accendendosi tramite una resistenza elettrica e ha un’autonomia di funzionamento in base alla capacità del proprio serbatoio di pellet;
- ha una canna fumaria di misure ridotte (diametro da 80 mm a 100 mm);
- funziona a tiraggio forzato cioè una ventola situata all’interno della stufa provvede a estrarre verso la canna fumaria i fumi o residui di combustione prodotti dalla combustione stessa.
- è di facile manutenzione eliminando il trasferimento del combustibile dalla legnaia all’abitazione e perché, se installata correttamente, non ha fuoriuscite di fumo all’interno dell’ambiente di utilizzo in quanto lavora in depressione. Sono ora in produzione anche delle stufe a pellet completamente ermetiche rispetto all’ambiente di installazione: prelevano l’aria direttamente dall’esterno e non dal locale dove sono situate, utilizzabili nelle moderne case passive dove è fondamentale l’isolamento termico verso l’ambiente esterno.
- se è una stufa canalizzata, i muri degli altri ambienti ove non sia presente la stufa, sono dotati di una o più bocchette per l’uscita dell’aria calda. Questo sistema è utile per riscaldare tutti i locali senza dover impiegare altri sistemi poiché possono aumentare i consumi dell’energia elettrica, come in una casa grande.
- La struttura è simile a una stufa tradizionale e ha un vano o serbatoio, di solito con carica dall’alto, che contiene il pellet da bruciare. Esso può avere una capienza che parte da quindici e può arrivare fino a sessanta o più chilogrammi a seconda del modello di stufa. All’interno vi è una vite infinita o coclea che trascina il pellet dal serbatoio all’interno del braciere dove il combustibile viene bruciato grazie alla presenza di una resistenza elettrica che, diventando incandescente nella fase di avvio, innesca la fiamma.
Il calore prodotto viene diffuso nell’ambiente sia per convezione naturale sia ad aria forzata con una o più ventole che contribuiscono a distribuire l’aria calda negli ambienti attigui. In alcuni modelli è anche possibile incanalare l’aria calda in piccole condotte e posizionare una o più bocchette per canalizzare il calore in altri vani. I modelli più recenti sono dotati di un cronotermostato che permette di programmare orari di accensione e spegnimento in automatico, la velocità della ventola per l’aria calda forzata e i gradi di temperatura desiderati. Il calore prodotto è misurato in kilowattora (kWh) (un kilowattora corrisponde a 859,8 kcal o 3,6 MJ). La potenza di ogni singolo modello (misurata in kilowatt) è commisurata in base alla dimensione della stufa, alla quantità di pellet bruciato, alla regolazione impostata dall’utente. Anche il tipo di pellet utilizzato può incidere sulla resa calorica della stufa.
Lo scarico dei fumi derivanti dalla combustione avviene con un tubo di diametro variabile anch’esso a seconda del modello, da 8 a 10 cm di diametro. La tubazione deve essere in materiale resistente alle temperature di esercizio, agli acidi e alle eventuali condense prodotte dalla combustione, in Italia secondo le norme UNI si prescrive l’acciaio AISI 316.
La stufa necessita di una pulizia ordinaria del braciere e del cassetto cenere (se presente) da effettuare con frequenza variabile a seconda dell’utilizzo in termini di tempi di funzionamento e di potenza impostata e del tipo di pellet impiegato, la pulizia va fatta con l’aspiracenere, la pulizia del vetro della stufa dai residui di cenere, richiede prodotto speciale adatto a tale vetro; inoltre richiede pulizia più approfondito almeno una volta all’anno, ma anche più spesso in base al modello e all’utilizzo. Potrebbe essere necessario l’intervento di un tecnico per questa operazione.
Esistono stufe a pellet ricoperte di ceramica o rivestite in acciaio. La ceramica non scotta e mantiene a lungo il calore, mentre l’acciaio può raggiungere temperature elevate ma si raffredda molto più in fretta. Esistono altresì modelli di stufe a pellet dedicati al riscaldamento dell’acqua per i radiatori. In tali prodotti sono presenti all’interno scambiatori di calore in cui è presente l’acqua che una volta riscaldata circolerà nell’impianto dei termosifoni. È inoltre possibile far coesistere questo tipo di stufa e un’altra fonte di calore (es. una calderina a gas) in modo che funzionino alternativamente.
Una bocchetta per l’uscita dell’aria di una stufa a pellet canalizzata
La normativa di riferimento per l’installazione delle stufe a legna e pellet in Italia è la UNI 10683 rev. 2012.
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su Wikipedia: Una definizione dell’argomento data dalla famosa enciclopedia on line.Quartiere Africano,